venerdì 1 ottobre 2010

Otto punti per il rilancio di Palermo, con il coraggio di guardare in alto





Antica capitale della Sicilia e del Mediterraneo, città d'arte e di cultura, fondata intorno al suo porto, Palermo è da sempre stata punto d'incontro e di scambio fra storie, culture, razze e uomini diversi (dal Preambolo dello Statuto Comunale)

1)Palermo città giardino nel cuore del Mediterraneo
Ancora oggi gli arabi hanno nostalgia di Palermo che ricordano come terra di acque e di frescura, contrapposta all'aridità dei deserti da cui provenivano. Il disegno del centro storico non a caso favorisce la canalizzazione della brezza marina, gli edifici si contrappongono per darsi ombra e ogni falda genera una fontana. La Zisa per esempio, dispone del più antico sistema di aria raffreddata con acqua.
Che fare ?
a)Chiusura al traffico privato nell'intero Centro Storico dalla Statua alla Stazione e da pora Nuova a Porta Felice, in attesa della metro leggera che servirà anche il centro
Rigorosi orari per scarico merci solo con furgoni. Divieto assoluto per autoarticolati.
b)Grande piano di fioritura dei 4 assi (esempio di questi gioni a Parigi)
c) realizzazione del Parco Centrale (da Villa Trabia agli spalti dell'Ucciardone, superandovia Libertà con un tubo pedonale trasparente) emendamento al PRG 1997 a mia firma e ancora vigente

2)Palermo città aperta
Palermo appartiene più al Mediterraneo che all'Italia ed è li che deve guardare, piuttosto che farsi venire il torcicollo e guardare all'indietro verso un'Europa cui non interessa, se non sul piano turstico (se va bene)
Che fare?
a)Conferimento di cittadinanza mediterranea a tutti i cittadini dei Paesi rivieraschi (non è una novità, era prevista per il 2010 (Sic!), prima che la Francia bloccasse tutto
b)Piena apertura dell'Università ai giovani del Mediterraneo esentasse
c)Riconversione del circuito delle Caserme (ora ci aiuta il federalismo demaniale) per campus e alloggi universitari

3)Palermo città multi etnica
Lo troviamo scritto nello Statuto, quindi non è un sogno...è legge!
Che fare?
a)Apertura dei centri d'identità, sul modello delle 4 repubbliche marinare che avevano in città le proprie chiese, ovviamente al fine di favorire l'integrazione, non calpestando le identità.Offrirebero ogni tipo di servizio alla persona e sarebbero collegati con i centri per l'impiego e con le struttire di prima alfabetizzazione della lingua
b) Sviluppo dei talenti attraverso la selelzione dei migliori potenziali e l'offerta gratuita di percorsi di alta formazione e di ingresso nei circuiti relazionali significativi della Città (mio progetto Rotary, presentato a Vil Niscemi il 13 giugno scorso con Comune, Confindustria, Confcommercio, Provncia e Università) Obiettivo: avere in 5 anni una classe dirigente muliticulturale
c) Missioni di sviluppo nell'area sub sahariana (inutile crogiolarsi nell'idea di dar lezioni a Tunisia e Marocco, più avanti di noi di oltre 10 anni su molti versanti...andateci..)

4)Palermo città di città
Palermo è strutturata sia statutariamente che in termini di pianificazione urbanistica in 8 municipalità di pari dignità.
Che fare?
a) conferire deleghe, poteri e risorse ai Centri di Municipalità (veri e propri simboli identitari)unitamente ad una più logica distribuzione dei servizi di controllo del territorio senza duplicazioni ma con gli stessi compiti (dove non c'è una stazione CC, ci sia la finanza o la Polizia o i Vgili Urbani con serviz H24)
b) svilupparne i centri storici (a partire da una villa, una parrocchia, un rudere) e renderli vivi e protetti daglitessi abitanti
c)Istituire la Festa delle Cittadinanze che culmini nel Festino di Santa Rosalia come momento unificante

5) Palermo città de-industrializzata
L'industria pesante non è nel futuro del mondo occidentale. Palermo è cttà creativa per definziione (citata da De Masi nel libro L'emozione e la regola a proposito del Circolo Matmatico, ritenuto uno dei gruppi più creativi al mondo ...ricordarlo quando passiamo dalle vie Guccia, Cipolla, De Santis, Bagnera che ne furono animatori)
Che fare?
a) Dichiararsipubblicamente indisponibili ad investimenti tipicamente industriali, spesso obsoleti e canalizzaione verso impianti coerenti con le risorse naturali (es.porto)Palermo, capolinea europeo delle autostrade del mare
b)Aprire parte del patrimonio immobiliare pubblico al'insediamento di software house, laboratori di innovazione e incubatori di impresa collegati con mondi vitali in tutto il mondo e incentivarne la produzione di brevetti e marchi con procedure smart
c)ripristinare circuiti virtuosi di apprendistato in antiche produzioni, si pensi alla secolare esperienza delle ceramiche d'arte tra 700 e 800, alla marineria produttiva e da diporto, alla relativa ricettività con pacchetti competitivi in tutto il mondo.

6) Palermo città delle idee
Il patrimonio culturale non è più concepito come statico e museale in alcuna parte dell'occidente.Palermo è ancora schiava di una visione ottocentesca del percorso culturale. Non è ancora passata dalla "Visita guidata" all'"esperienza".
Che fare?
a) Riorganizzare i percorsi turistici e favorire esperienze dirette (dormire o cenare in alcuni Palazzi storici in convenzione con gestori privati calmierati)
b)Creare il museo delle idee, luogo interatttivo in cui si entra in contatto video con le menti più brullanti del mondo (vedi modello del Museo del Nobel a Stoccolma...andateci)
c)Creare una commissione nazionale con sede a Palermo per la valutazione in tempi rapidissimi della validità produttiva di idee (non si capisce perchè ai siciliani le idee vengano solo quando vanno fuori...non è così, solo che quando le idee le hanno, preferiscono non bruciarle..come sto rischiando di fare io...ma questa è un'latra storia)

7) Palermo città dei servizi alla persona
Palermo non conosce ancora la profonda de natalità del centronord, ma siamo vicini e, presto dovremo affrontare le stesse sfide di Genova o Varese o Verona o Bergamo.
Che fare:
a) Utilizzare le centinaia dii unità che sovraffollano gli uffici della P.A. Regionale e Locale, (per non dire dell'inutile Provincia destinata a scomparire, visto che siamo Città Metropolitana) da riconvertire con seri programmi formativi a destinare ai serviz alla persona (anziani, madri, bambini, ammalati domiciliati, tossicodipendenti) creati presso le Municipalità (c'è il rschio, visto il numero degli addetti di diventare la prima regione d'eruropa per rapporto 1 a1 !!!)
b) Istituire l'orario H24 nelle scuole per assicurare servizi educativi oltre gli orari scolastici da gestire i convenzione con privati, monitorati da una commissione di utenti
c) aprire corsie preferenziali per tutti i bambini/ragazzi verso sport, associazionismo e volontariato, attribuendo punteggi veri , e non inutili crediti, che vadano ad incrementare il cv e siano considerati elementi di peso nelle assunzioni

8) Palermo, città della vita
Otto sono i lati di Palermo, rovesciatieli e avrete il segno dell'infinito. Gli antichi ci sapevano fare con i simboli!!!Palermo ama la vita e la celebra in ogni manifestazione, anche quando commemora i morti (pubblici e privati) e li tratta da vivi.
Che fare:
a)Dichiarare Palermo Città Internazionale per la tutela della vita di tutti gli esseri viveni persone, animali, piante ed attrarre istituzioni governative e non, offrendosi come sede
b)Portare a Palermo il Centro Internazionale di Addestramento per la lotta alla criminalità organizzata (lo sognavano Boris Giuliano e Giovanni Falcone) cui destinare il Castello Utveggio
c)Disporre la concessione di aree per l'insediamento di primari soggetti internazionali ad elevata specializzazione nei settori della ricerca sulla qualità della vita dall'inizio alla fine ,sul modello ISMETT, ma a capitale interamente privato e in convenzione

Potrei continuare ma prima che qualche "solone" dica "utopie", date un'occhiata a questo brano:
Se tutto questo è utopia, lo è esattamente come lo erano l’habeas corpus, la Magna Charta, l’abolizione della schiavitù, il suffragio universale, la fine del colonialismo e dell’apartheid, la condanna costituzionale del razzismo, le pari opportunità, un Papa polacco, un presidente nero alla Casa Bianca. Il cammino dell’utopia coincide con il progresso della civiltà.


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