martedì 26 aprile 2011

Ciò che un giorno vedrò nella mia Città



I dipendenti regionali e dell'ARS scendere in piazza, in nome della questione morale.

I giovani siciliani di ogni orientamento politico occupare pacificamente Palazzo dei Normanni e dire BASTA.

L'arrivo al porto di una nave del riscatto da cui scenderanno  migliaia di giovani costretti a vivere fuori per poter studiare e lavorare, pur di  non umiliarsi con politici o imprenditori corrotti.

Il trasferimento della sede del Governo Regionale da Palazzo d'Orleans ad un altro qualsiasi edificio, per cancellare il ricordo delle cose orribili che da decenni vi vengono compiute.

Il conferimento del palazzo all'Università degli Studi di Palermo perchè diventi una porta della Sicilia verso il mondo intero.

Il Cardinale Arcivescovo di Palermo che annuncia la chiusura al pubblico della Cappella Palatina, sino a quando coesisterà con la sede di tutto ciò che è l'unica causa del degrado morale della Sicilia.

Gli assessori regionali del Governo Lombardo chiedere scusa ai siciliani e tornare alle proprie professioni con umiltà e in silenzio, per sempre.

Il Castello Utveggio assegnato quale sede permanente all' Agenzia Internazionale contro la Criminalità Organizzata.

Un brillante laureato di cultura Rom o Tunisina diventare Direttore Generale del Comune o della Provincia.

Magistrati, un tempo chiamati a "rischio",  passeggiare in bicicletta la domenica mattina con i propri figli al Giardino Inglese.

Un professore di latino e greco, salutato con rispetto dai genitori degli allievi che ha bocciato.

Tutto questo e molto altro io vedrò, come lo vedo adesso: possibile, necessario, dovuto a tutti noi.

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