mercoledì 30 dicembre 2020

Pubblicazioni 2020



Attività pubblicistica da gennaio a dicembre 2020 


http://lsanlorenzo.blogspot.com/2020/12/il-natale-perduto_48.html     (1)

https://www.linkiesta.it/author/luigi-sanlorenzo/                                 (54)

https://www.lospessore.com/author/luigi-sanlorenzo/                         (40)

https://www.universitadellepersone.com/editoria-upress/item/161-psicologia-e-lavoro-n-192.html                     (La cravatta di Berlino da pag 149)                (1)


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giovedì 24 dicembre 2020

Il Natale perduto

 



C’era una volta un quadro. Lo aveva dipinto nell'anno 1600 Michelangelo Merisi detto il Caravaggio durante una tappa del viaggio che lo vide a Malta e in Sicilia, sempre in fuga perchè ricercato dalla giustizia pontificia per un crimine commesso durante una delle risse in cui spesso era coinvolto. 

Il dipinto, intitolato "Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi" si trovava nell'Oratorio di San Lorenzo, accanto alla Basilica di San Francesco di Palermo e pochissimi ne conoscevano l'esistenza, fino a quando il mattino del 18 ottobre del 1969 il cappellano trovò solo una cornice vuota. Non è mai stato ritrovato. ARPANET, l'antenata di Internet, sarebbe nata rivelata al mondo dieci giorni dopo . 

Quel capolavoro di un artista tormentato non era protetto in alcun modo, chiunque poteva con una semplice spinta accedere all'edificio. E così avvenne. In questo anno di grandi sofferenze, la fragilità di quel quadro indifeso è la stessa dei giorni che viviamo tra paure, angosce per il futuro e solitudine. 

Allora fu un Natale rubato dall'avidità umana, oggi ci viene sottratto dai molti errori che abbiamo commesso nei confronti dell'ambiente naturale, violandone le leggi ed i segreti in nome della medesima colpa. In questa vigilia, la più triste del mondo intero, valga il monito che ciò che non sappiamo proteggere finisce con l'esserci portato via. 

Ritrovare il Natale perduto rappresenta il filo di quella tenue speranza in una nuova era in cui rinascerà soltanto ciò che valga pena di cercare, di amare, di curare, poichè nulla siamo senza i simboli che danno vita ai nostri sentimenti. 

Buon Natale a tutti, dunque, nel silenzio misterioso di quella Incarnazione di cui, come lo Spaventato del Presepe che guarda la cometa e non si accorge del vero prodigio che si sta compiendo accanto a sè, spesso non siamo stati nè attenti nè degni.