sabato 1 gennaio 2011

Veri e falsi leaders. Riflessioni all'inizio del decennio.

La leadership è funzione del bisogno insopprimibile
di varcare il confine per reinventare il mondo



Il leader è colui che piuttosto che a-vocare, in-vocare, re-vocare o pro-vocare, fonda la propria identità sull''azione di con- vocare intorno alla visione che egli stesso ha e-vocato e di cui propone il raggiungimento ad un crescente numero di persone che ne condividono il percorso.

Egli aiuta a superare il confine del già visto, sentito, praticato e apre all'inedito che parla al cuore e alla mente il linguaggio primordiale che spinge la specie a cercare, scoprire, inventare mondi e modi nuovi.

Per tale ragione la leadership è una funzione neutra che può essere applicata al massimo bene o al male assoluto (in tedesco, leader si traduce con fuhrer, espressione usata nella vita quotidiana, ben oltre il terribile ricordo che, per i non tedeschi, essa richiama) .

Si pone dunque il problema di una leadership orientata (value based) a valori positivi che, per essere tali, non possono ispirarsi a null'altro che non sia l'evoluzione dell'environment, inteso come sviluppo sostenibile  dell'ambiente che contiene e mantiene tutti gli esseri viventi..

Nella lettura aziendale e nell'accezione politica del concetto di leadership molti sono stati gli equivoci e le contraddizioni circa un termine che, non avendo traduzione letterale in altre lingue, non può che intendersi come "condurre" o "guidare" e che va sempre integrato con le domande "perchè ?" e "verso dove ?".


Attenzione dunque a chi con superficialità si attribuisce tale funzione e alle definizioni convenzionali che i media amano darne.

All' inizio di un decennio che si annuncia come percorso di lente e difficili scomposizioni/ ricomposizioni della politica, dell'economia e della società italiana, una riflessione su tale tema può essere utile e salutare.

Buon 2011, dunque,  a quanti lavorano ogni giorno, in ogni settore,  per realizzare leadership e per educare ad essa le giovani generazioni che la eserciteranno.

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